Pandora: un progetto sulla comunicazione del rischio
In partenza questi giorni, dopo due incontri di seminario con il professor Giancarlo Sturloni, il progetto Pandora, ideato dall’associazione culturale Next per comunicare l’emergenza e favorire una cultura di cittadinanza attiva, insieme anche a Fondazione Caritas Senigallia.
Partner di questo interessante progetto a metà tra scienza e comunicazione sono Caritas Senigallia, Università Politecnica delle Marche, Università di Camerino e associazione Il Seme, coordinati a livello logistico e scientifico da Next. L’obiettivo di Pandora è creare una community di giovani e volontari della fascia 16-35 anni attorno a un’esperienza partecipata con alto valore sociale che conduca i ragazzi alla consapevolezza e alle competenze legate alla gestione del rischio e alla comunicazione del rischio. I partecipanti lavoreranno per raccontare il loro personale modo di affrontare e vivere il rischio attraverso la creatività, grazie alla collaborazione stretta con alcuni artisti locali (fotografi, registi, visual thinker…) che renderanno tangibile ed esteticamente fruibile il loro prodotto. Per Senigallia la collaborazione sarà con il fotografo pluripremiato Lorenzo Cicconi Massi, mentre i giovani che parteciperanno al progetto sono i volontari Caritas, gli amici, quei giovani impegnati che hanno affrontato e dato il loro contributo nei giorni dell’alluvione e della pandemia Covid.
Il lavoro di tutti i ragazzi dei vari gruppi, che mette insieme un approccio proattivo, le abilità cooperativa e il pensiero creativo, entrerà in un immaginario vaso di Pandora, un container che racchiuderà le esperienze e parlerà di questo progetto alla cittadinanza. Il container attraverserà diverse città e vi stazionerà per un mese circa, in estate: Ancona, Camerino, Fabriano, Jesi e Senigallia. I partecipanti insegneranno a noi tutti come comunicare il rischio in modo più competente, meno urlato e più scientifico, perché anche attraverso l’arte si può comunicare la scienza.