Il centro estivo per Tracy
La piccola Tracy arriva da un Paese povero dell’Asia del sud. È qui da poco tempo, insieme ai due genitori, persone riservatissime e silenziose. La bambina parla molto poco e tiene sempre lo sguardo all’ingiù, anche se adora ridere e sentirsi coccolata dalla mamma.
Non ha fratelli e sorelle e fa fatica a inserirsi nel percorso scolastico, sicuramente per la sua timidezza innata ma anche per la quotidianità che vive insieme ai genitori, poco avvezzi al contatto con le persone sconosciute. È una bambina sveglia e vivace, quando riesce ad abbassare le difese e a fidarsi, ma la sua difficoltà principale sta nel rapporto con i propri coetanei.
La lingua è un certamente grande ostacolo da superare, molto più grande perché i genitori non la parlano, non la conoscono. Immaginiamo come sia difficile per un bambino arrivare in un Paese nuovo, con gli sguardi puntati addosso e voci che parlano un linguaggio misterioso. L’integrazione dei piccoli stranieri passa principalmente attraverso la scuola, che rappresenta il vero trampolino per prendere coraggio e imparare a rapportarsi con i coetanei, con i quali condividi desideri e sogni ma non la lingua e le abitudini. Tracy non ha avuto questa possibilità e sta quasi sempre con gli adulti.
Negli anni abbiamo sperimentato che i centri estivi, gli sport collettivi, i pomeriggi al parco costituiscono dei piccoli, grandi passi per i bambini stranieri verso l’inserimento sociale e contro l’emarginazione che si profila spesso come un mostro da combattere. La lotta contro l’emarginazione è dura, ma è nostro dovere impugnarla. L’estate può essere un periodo di meraviglioso riposo per i figli delle famiglie felici, così come può allargare il solco del disagio per chi si trova ancora ai margini, soprattutto in anno come questo in cui la pandemia ha costruito distanze e muri.
La partecipazione a un centro estivo, per imparare a conoscere e a farsi conoscere, a costruire relazioni di amicizia e di fiducia con i suoi coetanei è fondamentale per Tracy come per molti bambini che non ne hanno la possibilità. Grazie alle vostre donazioni la piccola ha potuto iscriversi al centro estivo e sentirsi restituito un diritto molto semplice ma non scontato: il diritto alla felicità.