15 gennaio – Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

11 Gennaio 2017
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15 gennaio – Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Organizzata dalla diocesi di Senigallia e dalla fondazione Migrantes (organismo della CEI per la cura e l’attenzione pastorale alle comunità dei migranti) la giornata di domenica 15 sarà dedicata al migrante e al rifugiato, con particolare attenzione ai migranti minorenni, i più vulnerabili e senza voce. Per l’occasione l’intero pomeriggio verrà destinato a incontri e momenti di condivisione e di festa: dalle 15 alle 17 infatti, presso l’oratorio del Duomo in piazza Garibaldi, ci sarà un incontro interetnico e interreligioso tra le comunità straniere presenti a Senigallia a cui tutti gli immigrati sono invitati e alle 18 il vescovo Franco Manenti celebrerà in cattedrale una Messa per le comunità non italiane di religione cattolica presenti nella nostra diocesi.

Si tratta di un momento fondamentale, che dimostra la grande attenzione della diocesi e di Migrantes verso la realtà dei rifugiati e dei migranti che vivono nel nostro territorio, soprattutto quelli minorenni, vittime principali di un fenomeno complesso che coinvolge la nostra società. Il messaggio di papa Francesco per la Giornata del migrante e del rifugiato di quest’anno è profondo, semplice e nobile e riprende le parole degli evangelisti: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.

Il monito del Santo Padre è andato a chi sfrutta senza scrupoli bambini e bambine: “Mi sta a cuore richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, (…) tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, forzati a vivere lontano dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari. (…) I fanciulli tra i migranti costituiscono il gruppo più vulnerabile perché mentre si affacciano alla vita sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l’assenza di adulti che li accompagnano impedisce che la loro voce si alzi e si faccia sentire. In tal modo, i minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare. (…) Questo esige l’impegno dell’intera Comunità internazionale a estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga. Inoltre, si impone una visione lungimirante, capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità, affinché a tutti sia garantito l’accesso allo sviluppo autentico, che promuova il bene di bambini e bambine, speranze dell’umanità. Infine, desidero rivolgere una parola a voi, che camminate a fianco di bambini e ragazzi sulle vie dell’emigrazione: essi hanno bisogno del vostro prezioso aiuto, anche la Chiesa ha bisogno di voi e vi sostiene nel generoso servizio che prestate. Non stancatevi di vivere con coraggio la buona testimonianza del Vangelo”.

11 Gennaio 2017
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