“Le Voci dai Tetti” – spettacolo dei Cantieri Meticci
Scenografie e sceneggiatura pronte per lo spettacolo finale, frutto dei laboratori teatrali dei Cantieri meticci a Senigallia: sabato 6 aprile alle ore 10.30 e domenica 7 aprile alle 18.00, nella suggestiva location della Chiesa dei Cancelli, verrà messo in scena “Le voci dai tetti”, spettacolo gratuito realizzato grazie a SPRAR (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) Senigallia e Ambito territoriale, Fondazione Caritas e Comune di Senigallia. I laboratori, giunti al terzo anno di presenza a Senigallia, hanno coinvolto una quindicina di persone, tra ex partecipanti fedeli al progetto e nuovi ingressi, come sempre italiani e stranieri, nel rispetto dell’obiettivo dei Cantieri (www.cantierimeticci.it), cioè fare integrazione attraverso il teatro e mettere insieme idee, culture, voci, corpi da ogni parte del mondo.
“Lo spettacolo nasce” racconta Francesco Simonetta, storico coordinatore dei laboratori a Senigallia, che per quest’anno lavora con gli attori locali insieme ad altri tre ragazzi dei Cantieri di Bologna “dal concetto del luogo sicuro: quando sentiamo il bisogno di un luogo sicuro? Che caratteristiche ha e qual è il mio personale luogo sicuro? Cosa trovo e cosa perdo quando devo abbandonare il mio luogo sicuro? Da tutte queste suggestioni è nato uno spettacolo originale, come sempre diverso da quello precedente e ricco di spunti di riflessione”. In pochi fine settimana di laboratori infatti i partecipanti hanno lavorato sodo, componendo scene nate dagli esercizi e, novità di quest’anno, costruendo concretamente le scenografie, grazie alle abilità di Patrizia, una delle attrici, sempre molto essenziali, secondo la poetica di Francesco.
“Ho riscontrato grande energia e grande sinergia” continua Francesco “in questo gruppo, nonostante i tempi stretti di realizzazione dello spettacolo finale. Ho sentito molta voglia di divertirsi, di imparare, di lavorare con impegno sulla voce e sul canto. E poi tante parti scritte dagli attori, che nelle fasi di drammaturgia esternano elementi personali e privati che non fanno che arricchire lo spettacolo e dargli personalità”.