15 anni di Casa San Benedetto
Tutto ebbe inizio il primo marzo del 2007. Un gruppo di volontari diede il via a un’esperienza di accoglienza nuova, a stretto contatto con donne vittime di violenza e i propri bambini. A loro era necessario regalare serenità e amore.
Dopo la ristrutturazione della casa in Strada delle Saline, nel 2002, e un periodo di gestione del luogo come casa famiglia, cinque volontari storici di Caritas hanno scelto di intraprendere una convivenza a Casa San Benedetto in attesa dell’arrivo di alcune mamme in difficoltà. Elena, Emanuele, Silvia, Francesco e Laura sono stati i primi volontari a entrare in casa. “Ci conoscevamo già tra di noi” spiega Elena “e questo era un punto di forza del nostro percorso. Siamo entrati il 1° marzo senza un’idea precisa di cosa avremmo affrontato. Il 3 marzo è arrivata la prima mamma con una bambina: sono state loro a farci capire di cosa c’era bisogno. La mamma e la bambina erano ospitate segretamente al Centro di solidarietà, perché il padre le cercava e le minacciava. Uscivano di notte, per prendere aria senza farsi scoprire. È stato così che abbiamo capito la gravità della situazione delle donne vittime di violenza: ci siamo messi a tavolino e abbiamo partorito l’idea di un progetto di accoglienza diverso da quelli a cui eravamo abituati. Caritas all’epoca era una realtà molto più piccola e contenuta rispetto a oggi!”.
Grazie a loro Casa San Benedetto è diventata il cuore pulsante dell’accoglienza verso i più fragili, le donne abusate e perseguitate, i bambini costretti a subire. Dapprima venivano ospitati nel massimo riserbo: nessuno doveva sapere che vivevano lì, era un luogo super protetto. L’anno successivo, il 2008, si è resa evidente la necessità di avere un operatore dedicato a gestire questi casi, perché ogni mamma aveva un passato e un presente diverso, sempre molto complicato e delicato sotto vari punti di vista.
Oggi Casa San Benedetto è un punto di riferimento per questo tipo di accoglienza, rivolta a mamme in difficoltà con minori. Vengono accolte donne dalle diverse provenienze geografiche e culturali, la casa e il cortile sono un continuo vociare di persone che si incontrano; operatori, volontari e accolti condividono spazi di vita che divengono luoghi simbolici di crescita, sia personale che collettiva. La struttura negli anni ha dato vita a un microcosmo fatto di dolore e sofferenza, ma anche di rinascita e crescita, così prezioso da voler essere condiviso. Peculiarità di Casa San Benedetto è infatti ancora oggi la presenza di una comunità di volontari che svolgono vita comunitaria in un appartamento porta a porta con quello delle accoglienze, con l’obiettivo di essere dei “buoni vicini di casa”, con uno stile di vita accogliente verso chi più ne ha bisogno.
La casa è immersa nelle colline marchigiane, tra campi di girasoli e grano; dal cancello d’ingresso, se lo sguardo viene rivolto ad est, si vede il mare. L’intuizione di Fondazione Caritas Senigallia, che la gestisce interamente, era chiara fin dalla sua costituzione: i percorsi feriti di donne e bambini avevano bisogno di bellezza per tornare alla vita. Il giardino della struttura è ampio e assolato, al suo centro trova spazio un moro secolare dai rami che toccano la terra, sullo sfondo ulivi centenari che ogni anno regalano olio, al centro un gazebo in legno con tavoli e panche, nella consapevolezza che la bellezza è mancante senza la relazione. L’Orto e la Falegnameria della solidarietà completano la ricchezza di Casa San Benedetto, collocata in un’isola sicura immersa nel verde ma aperta a chi la vuole conoscere e vivere. Perché qui l’essenziale è sentirsi comunità, una comunità fatta di persone che sanno prendersi cura di sé stesse e degli altri.