Covid-19: cronaca delle nostre azioni
Domenica 23 febbraio abbiamo capito pienamente la gravità della situazione che si prospettava. Era necessario affrontare l’emergenza Coronavirus prima che le cose fossero fuori controllo.
Insieme al dottor Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità Regione Marche, e all’ufficio regionale del GORES ci siamo confrontati sul farsi, per decidere insieme come procedere con i servizi di accoglienza delle nostre strutture. La nostra preoccupazione principale era la tutela della salute dei nostri ospiti, spesso in arrivo da località del nord, talune già focolaio del virus, dei quali sarebbe stato difficile tracciare i movimenti.
Lunedì 24 febbraio è quindi uscito il primo comunicato: “temporaneamente, per tutelare le persone accolte, spesso in condizioni di fragilità, ed evitare il diffondersi di possibili contagi, non accetteremo nuovi ingressi di accoglienza e non effettueremo dimissioni degli ospiti accolti. Evitando il turn over e disincentivando la mobilità nazionale, il Centro di solidarietà sarà però sempre disponibile via telefonica”.
Con l’arrivo di marzo si è registrato un notevole aumento di casi nelle Marche, terza regione italiana per numero di contagiati. Con l’aumento delle restrizioni e delle persone costrette in quarantena, è nata la necessità di tutelare anche le persone anziane con patologie pregresse. Molti di loro, che godevano della compagnia di badanti e assistenti, si sono ritrovati soli a causa della paura del contagio, altri si sono trovati soli in isolamento, aggravati da una sensazione di panico diffuso. Il bisogno era diventato quello di monitorare la loro salute, il loro benessere e di offrire loro un servizio pratico: la spesa, l’acquisto di farmaci, il ritiro di impegnative.
In contatto costante con il GORES, la Prefettura, la Protezione civile, il direttore dell’Unione dei Comuni e le Forze dell’ordine, in accordo con la volontà del Vescovo e dei vicari della diocesi, con i parroci e le Caritas parrocchiali, volevamo mettere in atto un gesto concreto ma nel pieno rispetto delle normative date dai decreti e dalle ordinanze di volta in volta emesse.
Pertanto sabato 7 marzo, in seguito a una lunga riunione organizzativa e strutturale, è nato il Numero Verde Caritas – Ridiamo Vicinanza. Nel secondo comunicato si legge: “Si tratta di un’iniziativa di vicinanza rivolta a tutte le persone sole del territorio che potrebbero aver bisogno di aiuto. Il volontario sarà reso riconoscibile mediante indicazioni date al telefono, per evitare truffe a scapito dei più deboli. La consegna a domicilio rispetterà pienamente la distanza di sicurezza e le norme di prevenzione del contagio”.
Il servizio è così strutturato: il numero verde è attivo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20; vi rispondono operatori esperti che ricevono le chiamate e si segnano dati, richiesta e dettagli (lista della spesa, ricette, medicinali). L’operatore telefonico lancia la richiesta su una chat appositamente creata con i volontari che si sono resi disponibili tramite Caritas parrocchiali, richieste FB e rete dei giovani su tutto il territorio diocesano, indicando la zona e la richiesta specifica. Il volontario dà la sua disponibilità e viene contattato privatamente per i dettagli. Abbiamo stilato un regolamento per l’operatore telefonico e uno per il volontario che consegna.
Nel corso della settimana di metà marzo i Comuni ci hanno contattato per rendere questo numero verde un canale ufficiale di supporto per i servizi descritti e il comune di Senigallia ha di supporto per i servizi descritti e il Comune di Senigallia ha richiesto la firma di un protocollo d’intesa con la Caritas diocesana, come da comunicato: “Caritas e Comune di Senigallia insieme per aiutare, dare sostegno ed essere vicini a coloro che nell’emergenza dovuta all’espandersi del virus Covid-19 necessitano di assistenza…”.