Da Trieste ai giovani che innovano
“Comunità che innovano”, il progetto nazionale promosso da alcune Caritas italiane (Torino, Biella, Saluzzo, Trieste, Verona e Senigallia) nato per coinvolgere e formare giovani tra i 18 e i 25 anni sulle nuove forme di intervento contro la povertà e lo sviluppo dei territori, prosegue nelle sue study visit in giro per il Paese. Lo scopo è sempre quello di dare gli strumenti ai giovani per diventare attori dell’innovazione sociale, della cittadinanza attiva e dello sviluppo locale. Nel fine settimana i cinquanta vincitori del bando, selezionati tra i numerosi partecipanti (circa 300) tra i giovani più motivati e brillanti, si sono riuniti a Trieste.
Tema del weekend i “metodi di attivazione”, suddiviso in macro aree: l’attivazione personale, con un laboratorio sulla consapevolezza dell’essere corpo in relazione, che ha coinvolto il Municipale teatro residenza teatrale Leggera di Torino; l’attivazione dei territori, con un laboratorio sui progetti partecipativi di rigenerazione urbana, che ha visto il coinvolgimento dell’associazione Kallipolis e del progetto Spaziopportunità di Manifesto 2020; infine l’attivazione della resilienza, dimostrata attraverso un laboratorio sul rapporto tra aspettative e frustrazioni e sul tema dell’apprendimento dell’errore. Il soggetto coinvolto per quest’ultimo punto è stato Alessandro Sicora, professore di Metodi e tecniche del servizio sociale dell’Univeristà della Calabria, autore del libro Errore e apprendimento nelle professioni di aiuto.
Grande l’entusiasmo dei giovani del progetto, provenienti da varie città italiane, che sono interessati a operare nello sviluppo come volontari, cittadini attivi, giovani imprenditori, operatori del terzo settore e che stanno scoprendo i vari modi in cui le comunità locali sviluppano iniziative innovative nel settore sociale. La prossima tappa sarà a Messina, con grande attesa per le trasferte europee.