Il rifugio della fotografia
Inaugura lunedì, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che cade il 20 giugno, la mostra fotografica “Il rifugio della fotografia” presso i locali della Biblioteca Antonelliana. L’esposizione è il frutto del lavoro durato un inverno e una primavera tra i volontari del gruppo fotografico di Senigallia Primo Piano, che fanno parte dell’associazione di promozione culturale Sena Nova, e i beneficiari del progetto SPRAR (Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che a Senigallia è coordinato da Fondazione Caritas per il Comune. La mostra espone gli scatti effettuati nelle uscite a Senigallia e dintorni dai richiedenti asilo che hanno ottenuto lo status di rifugiati, accompagnati dall’esperienza e la voglia di interazione e scambio culturale di Enrico Morbidelli, Vito Carfì, Walter Ferro e Camillo Nardini. Dopo un periodo di studio del mezzo fotografico e delle possibilità di realizzazione di immagini, i rifugiati hanno potuto esprimere la personale sensibilità artistica grazie alla fotografia, che è diventata mezzo di integrazione, conoscenza reciproca e scambio culturale. Le immagini sono state raccolte dai docenti di Sena Nova in un volume molto curato e bello.
La Giornata mondiale del rifugiato, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), è un momento importante per la comunità di stare vicino e provare a sostenere chi è stato costretto a fuggire dolorosamente dal proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.
I beneficiari dello SPRAR rientrano in un macro progetto di accoglienza integrata, che consiste in vitto e alloggio ma anche misure di informazione, assistenza, accompagnamento e orientamento, per favorire il duro inserimento socio-economico. A Senigallia sono circa cinquanta, tra uomini, donne e bambini, provenienti da vari Paesi (Siria, Sudan, Nigeria, Iran, Pakistan, Afghanistan…) e ospitati nelle strutture di accoglienza di Caritas.