Il Rintocco – La carità fa bene a noi
Il tempo di Quaresima è tempo importante per il cammino dei cristiani. È un tempo di essenzialità e di rinnovamento, per ritornare all’essenza dell’essere uomini, da cristiani. I pilastri su cui costruire questa “ritorno alla novità” sono l’ascolto della Parola di Dio, parola di vita; la preghiera luogo dell’incontro interiore con Dio; il digiuno che vuole allargare gli spazi della libertà interiore; infine la carità, l’amore concreto e fattivo per gli altri.
È di questa carità rigeneratrice che vorrei parlare. Dall’assunto biblico: “L’elemosina copre un grande numero di peccati” verso la proposta di Gesù: “C’è più gioia nel donare che nel ricevere”. È il cammino interiore in cui realizziamo la conversione, cioè il cambiamento di mentalità, ma anche esteriore perché non può non diventare azione concreta verso gli altri. In questo modo abbiamo l’opportunità di cambiare la nostra visione della vita, il modo in cui cerchiamo di essere felici: contro o nonostante gli altri, oppure insieme con gli altri, con un bene che mi ritorna riflesso dal bene che ho donato agli altri. L’amore generoso costruisce il mio bene, prima di quello degli altri, fa felice me prima ancora degli altri.
Mentre scrivo questi pensieri, ho appreso la tragica notizia dell’assassinio dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci che era alla sua scorta e del loro autista. In quella zona dei Grandi Laghi, dove la natura ha preparato il paradiso terrestre e gli uomini hanno organizzato l’inferno con decine di bande armate, schizzi putridi della varie guerre tribali, usate dagli affaristi del mondo per depredarne le ricchezze, soprattutto le cosiddette terre rare che vengono utilizzate per le moderne tecnologie, si è compiuto il sacrificio rituale. Gli innocenti uccisi con malvagità nell’atto di compiere gesti di solidarietà. Era un ambasciatore, dunque a nome della nostra nazione con la sua vita ha gridato forte che il mondo va guidato verso l’incontro solidale tra i popoli. Nonostante tutto e nonostante i malvagi. Dando ragione al cambiamento del nome di quello che chiamiamo il Ministero degli Esteri che si chiama ora Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Non più nazioni contro, ma nazioni solidali. Nonostante tutto e nonostante i malvagi. Questo è il mondo che vogliamo, questo è il mondo che vogliamo costruire per il nostro bene.