Il Rintocco – La lavanda dei piedi
Quest’anno non potremo compiere uno dei gesti simbolicamente più suggestivi della Settimana Santa: la Lavanda dei piedi, nella “Messa della Cena del Signore”, il Giovedì santo.
Ogni Messa è memoria dell’ultima cena di Gesù, ma quella lo è in modo speciale e pregnante, tanto che, oltre ai gesti del pane e del vino, si rivive anche quel gesto sorprendente e strano di Gesù che si mise a lavare i piedi dei suoi discepoli, che ne restano scandalizzati. Per questo Gesù subito riprende il suo ruolo di maestro, si siede e lo spiega: “Se io, che chiamate Signore e Maestro, e dite bene, lavo i vostri piedi, anche voi lavatevi i piedi gli uni gli altri!”.
Il servire per amore, ognuno il proprio fratello, è dunque l’ultimo insegnamento di Gesù. Il non poterlo fare liturgicamente e simbolicamente ci impone di farlo concretamente, servendo gli altri, cominciando dai piedi, da coloro che stanno in basso, costringendoci a chinarci sulle ferite e le sporcizie altrui. I piedi che camminano dentro scarpe sbrindellate sui sassi della vita non sono generalmente gradevoli, ma sono quelli che ci insegnano ad amare in modo gratuito. Ma… ma c’è un altro risvolto in quell’episodio.
Gesù chiede a Pietro e agli altri discepoli, riluttanti, a lasciarsi lavare i piedi dal loro maestro, ad accettare che qualcun altro si prenda cura di loro. Noi che ci sentiamo così bravi ad aiutare gli altri, dovremmo sperimentare l’umiltà del lasciare che anche gli altri si possano prende cura di noi. Accettando di essere amati gratuitamente dagli altri, e riconoscendolo, accettiamo la tenerezza di Dio. Ci sarà più facile amare gli altri non solo con efficienza ma anche con tenerezza.
Buona Pasqua a tutti, anche ai nostri piedi.
Don Giancarlo Giuliani – Direttore Caritas