La voce di Papa Francesco sul conflitto Iran-Usa

23 Gennaio 2020
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La voce di Papa Francesco sul conflitto Iran-Usa

Il nuovo anno si è aperto con una drammatica situazione di tensione tra Iran e USA, che qualcuno definisce prologo di una terza guerra mondiale. Da sempre promotori della pace e del rispetto delle vite umane, anche noi vogliamo unirci alle importanti parole di Papa Francesco.

Il Papa si è lungamente espresso sulla crisi Usa-Iran nel suo discorso al Corpo diplomatico, ricevuto in udienza il 9 gennaio, sottolineando la sua preoccupazione per i segnali del conflitto e insistendo sulla necessità di una nuova speranza. “Vorrei che questa parola – speranza –, che per i cristiani è una virtù fondamentale, animasse lo sguardo con cui ci addentriamo nel tempo che ci attende. Certo, sperare esige realismo. Esige la consapevolezza delle numerose questioni che affliggono la nostra epoca e delle sfide all’orizzonte. Esige che si chiamino i problemi per nome e che si abbia il coraggio di affrontarli. Esige di non dimenticare che la comunità umana porta i segni e le ferite delle guerre succedutesi nel tempo, con crescente capacità distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli. Purtroppo, il nuovo anno non sembra essere costellato da segni incoraggianti, quanto piuttosto da un inasprirsi di tensioni e violenze”.

“Particolarmente preoccupanti sono i segnali che giungono in seguito all’innalzarsi della tensione fra l’Iran e gli Stati Uniti e che rischiano anzitutto di mettere a dura prova il lento processo di ricostruzione dell’Iraq, nonché di creare le basi di un conflitto di più vasta scala che tutti vorremmo poter scongiurare”. Con queste parole ha affrontato la questione geopolitica al momento più urgente, rinnovando il suo appello “perché tutte le parti interessate evitino un innalzamento dello scontro e mantengano accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo, nel pieno rispetto della legalità internazionale”. Rompere la “coltre di silenzio che rischia di coprire la guerra che ha devastato la Siria nel corso di questo decennio” è l’altro appello del Santo Padre, che ha definito “particolarmente urgente trovare soluzioni adeguate e lungimiranti che permettano al caro popolo siriano, stremato dalla guerra, di ritrovare la pace e avviare la ricostruzione del Paese”.

Papa Francesco non ha dimenticato di esprimere ancora una volta la gratitudine della Santa Sede verso la Giordania e il Libano per aver accolto ed essersi fatti carico, con non pochi sacrifici, di migliaia di profughi siriani, denunciando che “purtroppo, oltre alle fatiche provocate dall’accoglienza, altri fattori di incertezza economica e politica, in Libano e in altri Stati, stanno provocando tensioni tra la popolazione, mettendo ulteriormente a rischio la fragile stabilità del Medio Oriente”.

In generale, infatti “occorre rilevare che nel mondo vi sono diverse migliaia di persone, con legittime richieste di asilo e bisogni umanitari e di protezione verificabili, che non vengono adeguatamente identificati. Molti rischiano la vita in viaggi pericolosi per terra e soprattutto per mare. È con dolore che si continua a constatare come il Mar Mediterraneo rimanga un grande cimitero. È sempre più urgente, dunque, che tutti gli Stati si facciano carico della responsabilità di trovare soluzioni durature”.

23 Gennaio 2020
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