Lettera ai volontari

12 Aprile 2018
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Lettera ai volontari

Cari volontari,
vi scriviamo questo messaggio perché ora più che mai, in questo momento storico di difficoltà economica e di sospetto verso l’accoglienza, l’emarginazione, il povero e lo straniero, sentiamo la necessità di condividere con voi, che siete così importanti per noi e sempre vicini, le cose positive ma anche le difficoltà
La lunga pausa dei lavori del Centro di solidarietà, ristrutturato e aperto a ottobre, e la precedente interruzione dei servizi a seguito dell’alluvione hanno causato una dispersione di alcuni volontari, che rappresentano la nostra grande forza e il motore dell’intero Paese. Stiamo ripartendo con grande entusiasmo e siamo convinti che l’unione di tante umanità e storie possa renderci più forti e ci permetta quindi di far sentire di più la voce di chi come noi grida contro l’ingiustizia, la miseria, l’indifferenza e la mancanza di rispetto per l’uomo.

Il Centro di solidarietà è aperto 24 ore su 24: questo significa che in ogni momento della giornata avere volontari all’interno del Centro è importante, sia per aspetti di utilità pratica (cucinare, preparare colazioni, pulire…) sia nei momenti di svago con gli ospiti accolti. Ognuno quindi è benvenuto sempre. Ma una delle necessità più urgenti che abbiamo è trovare volontari che trascorrono la notte al Centro. Quello che proponiamo infatti è una settimana di pernottamento all’anno, diciamo da lunedì a lunedì. Si tratterebbe di arrivare al Centro attorno alle 21.30-22.00, di dormire in una stanza singola con bagno privato e di andarsene, la mattina, secondo la propria disponibilità di lavoro o studio. L’ideale sarebbe servire la colazione alle 8.30 e poi andare, ma a seconda dei propri impegni si può uscire anche prima. C’è la possibilità di mettersi d’accordo con un amico/a, per condividere l’esperienza e sentirsi più tranquilli, ma in ogni caso non si sarà mai soli nel pernottamento, perché i volontari la notte sono sempre almeno due. I volontari notturni non devono stare svegli, anzi, devono riposare normalmente: può capitare un’emergenza, una febbre o un campanello improvviso durante la notte ma si tratta di casi rari. Per lo più si tratta di dormire e presidiare la struttura, con un citofono e un telefono a disposizione collegato all’operatore Caritas di riferimento.

Provate a pensare se l’idea vi piace e se avete dubbi chiamate il 3346596552 o scrivete una mail a volontariato@caritassenigallia.it

12 Aprile 2018
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