Progetto “Rifugiato a casa mia”

11 Dicembre 2015
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Progetto “Rifugiato a casa mia”

Caritas Italiana, dopo la sperimentazione del 2013 che ha coinvolto 13  Diocesi, a due mesi dall’appello di Papa Francesco e a pochi giorni dall’apertura del Giubileo della Misericordia lancia il progetto di accoglienza e integrazione Rifugiato a casa mia. Un’iniziativa concreta, anche in risposta alle inqualificabili azioni che hanno preso di mira diverse Caritas diocesane nel Nord Italia per il loro impegno accanto ai migranti, suscitando nei nostri confronti la solidarietà da parte di tanti, che ringraziamo. Un’iniziativa che nei territori testimonia ancora una volta autentica cultura e valori umani condivisi nell’ottica del bene comune, e si auspica possa produrre scelte di responsabilità perché le nostre comunità siano laboratori di un nuovo umanesimo e fraternità, fatto non di divisioni e contrapposizioni, ma di relazioni e di incontri. un nuovo modello di accoglienza che mette al centro le famiglie delle nostre comunità parrocchiali. Il progetto consiste nella sperimentazione di nuove forme di accoglienza e integrazione di richiedenti la protezione internazionale e di rifugiati all’interno di nuclei famigliari o in strutture parrocchiali o diocesane in cui sia garantito un accompagnamento della persona accolta da parte di alcune famiglie disponibili a questo servizio.

La fraternità ci fa scoprire che sono una ricchezza, un dono per tutti! Viviamo la fraternità!”. La nostra Caritas Diocesana ha deciso di aderire con entusiasmo alla nuova fase progettuale, incoraggiata dalle indicazioni condivise con il tutto il clero diocesano lo scorso Ottobre e dalla buona esperienza dell’accoglienza del Sistema protezione richiedenti asilo (Sprar), dall’entusiasmo di alcune comunità parrocchiali già attive nell’accoglienza di richiedenti asilo e in seguito alla disponibilità manifestata da diverse famiglie della diocesi.

La Caritas diocesana naturalmente avrà il compito di garantire un’ adeguata formazione alle famiglie e parrocchie coinvolte nel progetto, mantenendo la supervisione delle accoglienze al fine di garantire quanto necessario ad una migliore integrazione tra i beneficiari, le famiglie e le comunità.

Il progetto si configura dunque come un’iniziativa nazionale finalizzata a mettere a punto un modello di accoglienza e integrazione con una duplice finalità: da un lato creare delle migliori condizioni di integrazione dei rifugiati e dall’altro aprire sempre di più le nostre comunità all’accoglienza del prossimo, puntando sulla famiglia concepita come luogo fisico e sistema di relazioni capace di supportare il processo di inclusione delle persone che vivono la condizione di protezione internazionale.

I beneficiari delle accoglienze “Rifugiato a Casa Mia” saranno individuati dalla Caritas Diocesana tra le persone accolte nei progetti già attivi sul territorio (SPRAR e Strutture di accoglienza). La Caritas Diocesana selezionerà inoltre tra singoli, famiglie, parrocchie disponibili all’accoglienza, quelli in grado di garantire le migliori condizioni per un’accoglienza protetta e finalizzata a percorsi di autonomia dei beneficiari.

In questi giorni ci incontreremo con gli uffici pastorali direttamente coinvolti per condividere gli obiettivi del progetto ed organizzare un incontro diocesano finalizzato a presentarne i dettagli alle nostre comunità. Siamo certi che le famiglie e parrocchie  della nostra diocesi sapranno intraprendere questo nuovo cammino per condividere legami, relazioni e speranza insieme alle persone più fragili del nostro tempo.

Per informazioni:
071-60274
caritasdiocesana@caritassenigallia.it

11 Dicembre 2015
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