Riapre la struttura di Alberici
Alberici è stata per molto tempo una struttura di accoglienza per donne migranti, spesso vittime di violenza, che qui potevano ripensare al loro percorso esistenziale e condurre in modo più sereno la loro vita, affrontando le difficoltà grazie a un supporto continuativo e affettivo prima dell’insorgere di comportamenti problematici.
La struttura è stata chiusa nel 2017, una volta terminato il progetto che ospitava, ed è stata utilizzata in questi anni per attività pastorali per famiglie e giovani delle parrocchie del territorio, attualmente interrotte a causa del Covid.
Oggi Alberici riapre con un progetto temporaneo nato dalle nuove esigenze della pandemia, con l’obiettivo di mettere a disposizione nuovi posti letto per persone indigenti che durante quest’anno sono venuti a mancare nei vari centri d’accoglienza della Regione a causa dei regolamenti Covid, per cui alcune strutture hanno dovuto chiudere completamente mentre altre dimezzare la normale capienza.
Ad Alberici infatti, da tre settimane a questa parte, vengono accolti ospiti autonomi e in grado di gestirsi quotidianamente da soli, che alleggeriscono il numero degli ospiti presso il Centro di solidarietà di Senigallia e permettono così di accogliere nuove persone nella struttura principale di accoglienza di piazza della Vittoria a Senigallia.
Il progetto, in collaborazione con Caritas Jesi, prevede ad Alberici un numero massimo di 10 ospiti, ai quali viene garantito il servizio di refezione che ogni giorno parte da Caritas Jesi. Per ora gli ospiti sono tre, supportati da una rete di volontari selezionati a livello territoriale, soprattutto dai Comuni limitrofi (Chiaravalle, Marina di Montemarciano e Montemarciano). I volontari stanno già progettando momenti insieme, si informano sullo stato degli ospiti, accompagnano gli stessi a visite mediche o esigenze specifiche, e stanno predisponendo anche un piccolo orto oltre ad altre attività pomeridiane.
Nel frattempo al Centro di solidarietà si sono liberati posti letto, utili per accogliere le numerose persone (nove negli ultimi giorni) che dovranno rispettare l’obbligatorio periodo di quarantena, al termine del quale verrà effettuato loro un tampone.