Una serata per smontare i falsi miti dell’immigrazione
Venerdì 8 febbraio l’incontro con Oliviero Forti, responsabile per le politiche migratorie e la protezione internazionale di Caritas Italia e Caritas Europa, da anni punto di riferimento italiano nel settore, ha riempito l’auditorium San Rocco. Molte personalità dell’associazionismo locale, numerosi parroci, volontari e operatori Caritas, ma anche un folto numero di giovani e giovanissimi.
L’aggancio dell’incontro, coordinato anche da Libreria Mastai, che fa promozione libri e cultura sociale grazie al suo legame con Caritas, e organizzato da Caritas, SPRAR, Migrantes e Scuola di Pace, è stato “Falsi miti. Storie di migranti oltre i luoghi comuni e le fake news”, piccolo libro prezioso che addita negli stereotipi e nei luoghi comuni che riguardano gli stranieri uno dei motivi dell’odio dilagante e della paura che sta invadendo i vari strati della nostra società. Attraverso le storie vissute dai migranti, raccontate da chi li incontra ogni giorno (avvocati, giornalisti, medici, volontari…), il libro contribuisce a sfatare le dicerie e le semplificazioni, presentando la realtà dei fatti e le reali dimensioni del fenomeno. La lettura di alcuni brani del libro, a opera di “Giovani che fare”, un gruppo spontaneo di ragazzi del territorio uniti dalla volontà di capire la politica e la società attraverso strumenti e spirito critico, ha dato un risvolto più poetico e umano alla serata.
Oliviero Forti ha raccontato, grazie alla sua annale esperienza in Caritas, il fenomeno migratorio sotto vari punti di vista, dandoci nuove prospettive sulle responsabilità: non solo i trafficanti sono i “cattivi”, per esempio; non saremo noi a fermare lo spostamento di uomini da tutto il mondo alla ricerca di una vita migliore; com’è possibile tacere sui lager libici? I temi trattati sono stati molti, dalle navi delle ONG che soccorrono in mare i barconi, sempre più disastrati, alla scelta politica della chiusura dei porti, dai motivi per cui si fugge dal proprio Paese alle migrazioni economiche. Con durezza, senza falsi buonismi, Forti ci ha raccontato i fatti come stanno e la platea, silenziosissima, ha sicuramente apprezzato una sincerità a tratti spiazzante.
Alle domande specifiche sul Decreto sicurezza (scarica testo completo) Oliviero Forti ha risposto, pur con una sorta di incognita sul futuro, visto che realmente le conseguenze del Decreto sono tutte a venire. Si è parlato di protezione umanitaria, quella che secondo l’articolo 1 del decreto verrà abolita, di accoglienza, del futuro dello SPRAR, che a Senigallia ormai da cinque anni lavora seriamente per accogliere rifugiati e richiedenti asilo, grazie alla collaborazione tra Comune, Ambito e Fondazione Caritas, di fondi stanziati per i migranti, delle Commissioni che esaminano le domande di protezione. E chiaramente del migrante come essere umano, unico e non catalogabile in una massa indistinta di “migranti”. Tutto sempre con molta precisione di dati e di informazioni, proprio per regalare al pubblico gli strumenti per potersi costruire una propria visione del fenomeno e poterlo analizzare a fondo sua complessità.
Citato e molto interessante, facile da leggere e piacevole, il mini dossier pubblicato da Caritas italiana dal titolo “10 cose da sapere su migranti e immigrazione”, che in dieci punti spiega e distrugge stupidi pregiudizi sugli stranieri (“Sono troppi”, “Ci rubano il lavoro”, “Non pagano le tasse”, “Sono selvaggi”, “Sono terroristi”…) (scarica dossier)